LE ISTITUZIONI PENITENZIARIE
Le istituzioni penitenziarie
L'evoluzione delle istituzioni penitenziarie nella cultura occidentale, oltre a costituire uno degli aspetti più significativi e allo stesso tempo più inquietanti della nascita della modernità, rappresenta anche un'ottica privilegiata da cui cogliere i tratti tipici di ogni istituzione:
- In primo luogo, i criteri e sistemi con cui ogni comunità decide di sanzionare i comportamenti non conformi alle norme socialmente condivise costituiscono la manifestazione più visibile del controllo sociale.
- In secondo luogo, la molteplicità degli scopi sociali di cui la collettività investe le istituzioni penitenziarie permette di cogliere in esse un caso emblematico della pluralità di funzioni, aspetti e significati che caratterizza ogni ambito istituzionale.
- Infine, le istituzioni penitenziarie sono in modo emblematico, delle organizzazioni.
È probabile che il concetto di istituzione penitenziaria evochi immediatamente in ognuno di noi il pensiero del carcere con cui oggi si è soliti sanzionare chi ha commesso il reato. Fino alla seconda metà del Settecento, nelle società occidentali la prigione non era una vera e propria struttura di detenzione, ma il luogo in cui venivano temporaneamente ospitati gli imputati in attesa del giudizio.
Secondo Foucault, con la nascita delle prigioni moderne si assiste a una nuova modalità di punizione, quella della tecnologia disciplinare, il cui scopo non è più martoriare il corpo del detenuto, ma controllarlo e sorvegliarlo attraverso la definizione rigorosa degli spazi e dei tempi, dell'attività che lo riguardano. A tale intento viene finalizzata la stessa struttura architettonica del carcere, che deve garantire la sorveglianza costante del detenuto, ma al tempo stesso impedirle di conoscere il momento effettivo in cui viene osservato dai sorveglianti, favorendo così l'interiorizzazione della punizione. L'istanza di disciplina di controllo che presiede al sorgere delle carceri si afferma, secondo Focault, anche in altre istituzioni segregative, che nascono parallelamente in seno alla società occidentale: ospedali, manicomi, scuole e caserme. La medesima istanza presiederebbe, secondo l'autore, persino alla nascita della Scienza umane, che sorgono nello stesso periodo con l'intento di studiare il comportamento degli individui e di controllare i meccanismi che lo determinano.
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