LE ISTITUZIONI COME STRUMENTI DI CONTROLLO SOCIALE
Le istituzioni come elementi di controllo sociale
Ogni istituzione non si limita a definire le regole a cui devono attenersi gli individui, ma mette anche
in atto una serie di espedienti per indurre la persona a rispettarle; l’istituzione esercita un’opera di
controllo sociale.
Gli strumenti di questo controllo possono essere esteriori o interiori:
- sono esteriori le sanzioni esplicitamente inflitte alle condotte non conformi;
- sono interiori i meccanismi con cui si cerca di promuovere nelle persone l’interiorizzazione delle norme, ovvero il riconoscimento della loro bontà ed efficacia e la conseguente scelta autonoma di farle proprie.
L'intensità del controllo sociale può variare da istituzione a istituzione: è massima nelle cosiddette
istituzioni totali, chiamate così dal sociologo canadese Erving Goffman (1922-1982). Egli comprende quei sistemi di norme che fanno a capo tutte le strutture sociali, nelle
quali persone tagliate fuori dalla società per un considerevole periodo di tempo si trovano a condividere una situazione comune. Questi istituzioni sono totali perché si impadroniscono interamente del tempo e delle diverse
dimensioni esistenziali delle persone che vi risiedono, unificando in uno stesso luogo e sotto un'unica
autorità tutte le attività quotidiane. All' individuo prigioniero dell'istituzione ero totale è precluso ciò che è
consentito alle persone che vivono una vita normale: dormire, lavorare, divertirsi in luoghi diversi e
seguendo schemi di comportamenti diversi. Il "fagocitamento" e spesso un’identità impoverita e
degradata, una vita sociale ridotta all’ umiliante rapporto con lo staff dell’istituzione, da cui l’internato
cerca di difendersi escogitando tecniche di sopravvivenza e cercando disperatamente di ritagliare
piccoli spazi personali.
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